Thailandia: incontri ravvicinati.

Thailandia: incontri ravvicinati.

In tutti i miei viaggi cerco sempre di inserire esperienze in grado di connettermi con il territorio e con la cultura locale. In questo articolo ho quindi deciso di raccontarti il mio viaggio in Thailandia evitando di parlarti dell’itinerario, dei luoghi da vedere, dei migliori hotel da prenotare ma raccontandoti un’emozione. Una di quelle emozioni che, da sole, valgono il viaggio intero.

Viaggio spesso e lo adoro, ma ci sono certi luoghi che mi lasciano un segno indelebile più di altri. 
Uno di questi è la Thailandia che, pur essendo un luogo fortemente alterato dal turismo di massa, nasconde nel suo cuore un’incantevole semplicità e una vigorosa natura che lo rendono ancora autentico.
La parte che trovo più entusiasmante di tutta la Thailandia è la foresta tropicale di Chiang Mai, nel Nord. 
In questo territorio la fauna e la flora esplodono con la massima potenza e regalano panorami mozzafiato.
Il paesaggio montuoso e rigoglioso mi culla nelle sue linee e colori, le strade sono ancora di terra battuta, gli alberi crescono selvaggi dove vogliono e l’aria è piena di ossigeno con un ottimo profumo di vegetazione fresca. 
Ma non sono solo questi i fattori che servono per vivere una bella emozione
Il contesto fa l’esperienza e contribuisce alla percezione su di essa. 
Questo mi bastava per capire che la mia cornice era già straordinaria. 

Come le mattine precedenti, mi alzo di buon ora per vivermi quanto più possibile la giornata.
Entro in un'agenzia di viaggio thailandese che organizza escursioni di ogni tipo e vengo immediatamente rapita dall’immagine di un volantino: una valle abitata da elefanti

Non volevo incorrere in un’escursione che incoraggiasse il maltrattamento animale e  quindi mi sono informata su quali fossero i dettagli che distinguono una riserva dall’altra. 
La cosa più importante da verificare è che venga precisato che sia una Pharm o un orfanotrofio, comunque enti che si dedicano solo alla cura dell’animale.
Controllate sempre che sia presente anche una fondazione benefica inserita nel contesto dell’escursione in modo da essere più sicuri che i soldi vadano a qualcuno che tiene alla causa.
Il turista deve diventare sempre più cosciente ed esplorare curandosi dell’ambiente che lo ospita. 
Viaggiare responsabilmente significa conoscere l’ambiente che visitiamo e aiutarlo a rimanere integro e vero per goderci al massimo ogni esperienza vissuta.

Nozioni in mano e istinto sempre pronto, compro l’escursione e mi dirigo al punto del ritrovo. Non vedevo l’ora di ammirare ed accudire splendide e maestose creature nel loro ambiente naturale!
Mi aspetta un furgoncino aperto ai lati e coperto da un semplice telo in alto. Si parte. Strade di terra e fango, umidità sulla pelle, vegetazione ovunque ed è proprio in questi posti che si ritorna ad uno stadio primitivo, libero e vero.
La tua unica fonte di vita è questo pianeta e qui, per fortuna,  sembra che non se ne siano ancora dimenticati. 
Uno scorcio tra la giungla si apre e davanti a me, “La Valle Incantata”. 
Mi è sembrato per un istante di essere spettatrice di un ricordo primordiale, dove l’uomo neanche esisteva mentre i dinosauri sì e, dalla collina, in questa strada panoramica, una mandria di elefanti liberi nella loro terra. 
Presa da un attacco emotivo, la mia razionalità è completamente persa e la voglia di essere lì nell’immediato scalpita dentro me.
Arriviamo e mi paralizzo per un istante davanti a tanta maestosità. 
Animali eleganti, possenti, forti, uniti nella loro libertà che mi suscitano subito un sentimento di rispetto e pace.
Vengo successivamente distratta dalla guida thailandese che ci richiama all’attenzione.
Il mio sorriso è esploso non appena la guida mi ha lasciato in mano un machete e, con il dito puntato ed un sogghigno divertito,  mi indica la piantagione di bambù 500 metri più in là.
Il nostro compito era proprio quello di accudire i nostri giganti buoni, dargli da mangiare e lavarli. Eravamo noi a servizio degli elefanti e non il contrario!
Presa dall’euforia cammino a piedi scalzi e infradito alla mano fino al campo, adoro avere i piedi a contatto con la terra!!! 
Inizio il mio lavoro e taglio alla radice con colpo secco il bamboo, scortico con la lama del coltello la corteccia che scopro piacevolmente essere la casa di mille formiche. 
In un attimo iniziano a salire sui miei piedi scalzi e di conseguenza su tutto il corpo. 
Una scrollatina alla Mowgli funziona sempre in questi casi. 
Procedo e taglio in bocconi le golose piante, infilo in borsa tutto quello che ci sta e corro dai miei nuovi amici! 
Non faccio in tempo ad arrivare che mi accorgo di essere seguita da un elefante che aveva già abusato della mia borsa con la sua lunga proboscide. 
Lo sgrido, inutilmente, ma il tutto mi diverte da morire e mi sento in simbiosi con tutto quello che sto facendo.
Mi intendo finalmente con l’elefante che smette di abusare delle provviste procurate per lui e proteggendo la borsa con le braccia mi incammino verso il villaggio. 

Proprio così, all’interno della valle c'è un villaggio dove vive la tribù delle Donne Giraffa
Per villaggio intendo quattro palafitte di legno e paglia, con sei donne di cui una bambina, due fanciulle e un bambino, vestite di colori e con gli anelli dorati intorno al collo, simbolo della loro tradizione. 
La loro usanza deriva delle leggi dell’antica foresta tropicale, quando le tigri erano ancora libere. Le donne utilizzavano questi anelli principalmente per proteggersi proprio dagli attacchi dei grandi felini
Per la tribù la donna ha  un valore inestimabile per le sue potenzialità di madre, di cura, forza, saggezza e pazienza, non può essere uccisa o ferita. Ed ecco spiegato l’uso degli anelli sul collo e sulla giuntura delle ginocchia. 
Tutte le femmine della tribù, dal quarto anno di età, hanno il dovere di proteggersi e mettere gli anelli. Questo procedimento è graduale negli anni, aggiungendo un anello alla volta.
La tradizione è la cosa più difficile da cui staccarsi o cambiare. Crea le nostre radici, la nostra cultura fa parte di noi. 
Avendo inoltre un legame forte con l’ambiente naturale circostante, le Donne Giraffa hanno un loro credo, differente da quello thailandese.
Credono nello spirito della giungla, amano la madre terra ed i suoi frutti come un dio. 

Io rimango completamente esterrefatta da tutto quello che sto vivendo.
In un attimo mi ritrovo su un elefante ad impartirgli ordini con suoni buffi appena appresi  dalla guida: “ QUAQUA = DESTRA”.

Con la memoria che mi ritrovo inizio a pronuciare parole a caso e l’elefante decide di spostarsi in autonomia e frenesia verso la piantagione di bambù. 
Il cibo, precedentemente tagliato per lui, non gli interessa come ricompensa ai miei comandi. Preferisce di gran lunga procurarselo da solo! 
Continuo inutilmente ad infastidirlo sollevando il suo orecchio e imponendomi con qualche altra parola inventata con la speranza che abbia effetto, IMPOSSIBILE!
Finito di sfamarsi, la direzione decisa dal mio maestoso amico è quella del fiume, con acqua marrone e correnti importanti ma fortunatamente basso.
Tra la terra e l’acqua è stato un attimo!
Due alla volta le sue zampe si sono chinate per potersi immergere completamente, sdraiato sul fondo ed  io giù con lui. 
Risalgo e rido, vedo una spugna in mano alla guida e la prendo per poter spazzolare il mio amico. Il divertimento prende il sopravvento e in un attimo gli elefanti giocano con le loro proboscidi in acqua. Diventa così un parco divertimenti vissuto in natura!

L’intesa, la complicità con la vita intorno a te, quello che puoi percepire vivendo delle esperienze simili è il frutto dell’esplorazione costante che dovremmo avere nella nostra quotidianità. 

A volte è complicato, la routine ci avvolge e il tempo è sempre poco ed è per questo che bisogna sapersi affidare a giusti consigli.
Noi possiamo darti una mano perché ci siamo innamorati del mondo, siamo un gruppo di esploratori, ognuno con la sua esperienza, che contribuisce a poter diffondere l’emozione del Viaggio e dell’Avventura.

Il Viaggio è un investimento personale che si compie quando si vuole arricchire un po' sé stessi.
Bisogna saper dare valore al proprio tempo per viverlo a pieno.

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