Diario di viaggio Botswana.
Qualche anno fa ho avuto la fortuna di viaggiare con la mia famiglia in Botswana, la mia prima esperienza con l’Africa.
25 marzo 2021 - Esperienze di viaggio
Il Botswana è uno stato africano che confina con la Namibia, Zimbabwe, Sudafrica e per soli 150m con lo Zambia. Il mese di partenza era maggio, nel periodo migliore per esplorare la savana, quando il caldo non è eccessivo, il clima è secco e la scarsa vegetazione permette la ricerca degli animali selvatici con più facilità.
E’ stato uno dei viaggi più belli della mia vita e per questo ho scritto il diario di viaggio contenente l'itinerario e le varie esperienze/escursioni vissute.
Per raggiungere il Botswana gli spostamenti aerei sono stati numerosi, abbiamo preso un volo per Londra, poi Londra-Johannesburg, la prima volta sull’airbus 380 su due piani! Da Johannesburg, tempo di una colazione, e via con un altro aereo per la tratta Johannesburg-Kasane, prima tappa di questa avventura.
Sbrighiamo le formalità doganali e un transfer ci accompagna all’imbarco della Zambezi Queen, una crociera di tre notti sul fiume Chobe. Una house boat di lusso con balconi e pontili che permettono di godere della brezza del fiume e apprezzare indisturbati l’unicità del paesaggio africano.
Il primo tramonto da favola ci aspetta!
Ogni giorno avevamo un’escursione per scendere a terra o avvicinarci con piccole lance alle rive e ogni volta in realtà entravamo nel territorio namibiano dove il fiume crea un confine naturale tra i due stati, con tanto di frontiera e controllo passaporti costituita da una piccola costruzione su una spiaggia.
Questa crociera è anche conosciuta come “passport killer”! immaginate, tre notti in crociera vogliono dire almeno quattro escursioni quindi un timbro di uscita dal Botswana e uno di ingresso in Namibia e viceversa per rientrare sulla nave, quattro timbri al giorno!
Su queste rive abbiamo visto numerosi elefanti, alcuni molto da vicino! Aquile, pericolosi ippopotami, antilopi, facoceri, kudu (una sorta di antilopi) e coloratissimi uccelli.
Dopo la crociera ci aspetta un altro volo, in fase di check-in ci forniscono dei borsoni da palestra da sostituire ai nostri, un po’ perplessi facciamo come ci dicono.
Dopo poco capiamo il perché di tanta pignoleria, l’aereo che ci attendeva era un Cessna! un piccolo velivolo con 5 posti a bordo incluso il pilota! Io non ho paura di volare ma sono stati i 60 minuti più lunghi della mia vita!
Ma quello che ci aspetta è ancora più sorprendente, arriviamo all’aeroporto internazionale di Savuti, una striscia di sabbia all’interno della savana! Il driver che ci avrebbe accompagnati al resort fungeva allo stesso tempo da addetto al controllo passaporti e agente di rampa, ossia controllava che non passassero animali sulla pista durante il nostro atterraggio!!!! C’era anche un impianto antincendio costituito da quattro secchielli rossi vuoti!
Arriviamo nel cuore dell’Africa, nel Chobe National Park, dove passeremo le giornate a fare game (escursioni con jeep aperte guidate da ranger esperti alla ricerca della fauna selvatica). Nonostante l’avvistamento di ogni animale sia meraviglioso, la vera caccia allo scatto è dedicata ai big cats: leoni, leopardi e ghepardi. Osservare i ranger che studiano le tracce degli animali è molto interessante e sembra di tornare alle origini dell’uomo, dove l’interpretazione delle impronte sulla sabbia era di vitale importanza!
Riusciamo ad avvistare due leoni maschi che dormivano placidamente sul ciglio dello sterrato, con un momento cardiopalma incluso, quando a una persona del gruppo cade la macchina fotografica dalla jeep a pochi passi dai grandi felini! Non vi preoccupate, è stata sapientemente recuperata senza nessuno spargimento di sangue!
Ad ogni alba e tramonto corrispondeva un’uscita nella savana, permettendo di immergerci completamente nei suoi paesaggi, dove gli odori, i profumi e i colori rimangono indelebili nella memoria! Riusciamo ad osservare una mandria di bufali, giraffe, buceri dal becco giallo (per intenderci, Zazu nel Re Leone), facoceri, antilopi, gnu, kudu, zebre, numerosi uccelli colorati ed elefanti.
Due curiosità di questa esperienza, la prima riguarda il nostro ranger; mentre eravamo sulla strada del ritorno al campo tendato, si incuriosisce del comportamento di due giraffe, che, nonostante transitassimo molto vicino a loro, volgevano lo sguardo dalla parte opposta. Secondo lui nelle vicinanze doveva esserci un predatore, e così troviamo, nascoste dietro a un cespuglio, un piccolo gruppo di leonesse nella loro nursery naturale mentre allattavano i loro cuccioli! Un incontro emozionante, nel silenzio della savana si sentivano le fusa dei piccolini che sembrano dei grossi gatti da coccolare!
Al ritorno, in ritardo sulla tabella di marcia per questa sosta non prevista, incontriamo un elefante proprio sul nostro cammino. Il ranger Mathias non era per niente tranquillo, abbiamo dovuto fare marcia indietro e accostarci in un piccolo spiazzo offerto dalla savana per farlo passare! Non si scherza con questi giganti africani!
Dopo questa meravigliosa esperienza presso l’Elephant Camp è la volta di cambiare paesaggio e dirigerci sul delta dell’Okavango, questa volta l’aereo è molto più grande e ospita ben 11 passeggeri!
Arrivati a Xugane ci aspetta un paesaggio verdissimo, piccole imbarcazioni ci porteranno nel resort che si trova nel cuore del delta (uno dei più grandi delta interni al mondo che non sfocia nel mare ma nel deserto). Gli eleganti papiri costeggiano tutte le rive, sulle acque giacciono numerose ninfee in fiore e una pace dei sensi data dall’assoluto silenzio, solo i rumori della natura che in questo caso erano ancora più fatati grazie al gracidare di alcune rane minuscole che stavano sulla falange di un dito, il suono ricorda molto quello di uno xilofono. Una colonna sonora magica!
Tra le varie escursioni che ci attendono ce ne sono 2 particolarmente preziose che conservo nei ricordi, la prima sui Mokoro, delle piccole gondole ricavate da un tronco di albero che le popolazioni locali usano per spostarsi su questi corsi d’acqua. L’altra è stato il safari a piedi! Sì avete capito bene, una passeggiata in fila indiana nella savana, un’esperienza unica e suggestiva.
Durante le varie uscite in barca abbiamo anche avvistato coccodrilli e ippopotami e fatto l’aperitivo sulla barca dove da un lato tramontava il sole e dall’altro sorgeva la luna piena! che colori e che emozione!
Il viaggio non è concluso, manca la tappa finale, ma dobbiamo cambiare stato e dirigerci nel vicino Zimbabwe per ammirare le maestose Victoria’s Falls: sono meravigliose e imponenti! La visita è semplice lungo facili sentieri, man mano ci si avvicina alle cascate si crea una nebbiolina sempre più densa fino a diventare una doccia a tutti gli effetti!
Avevo letto della Devil’s Pool ma sfortunatamente eravamo nel periodo sbagliato per fare questa esperienza! Per chi non lo sapesse la Devil’s Pool è una piscina naturale a ridosso del getto della cascata, un’esperienza mozzafiato non adatta a chi ha il cuore debole! Il periodo migliore nel caso voleste fare un tuffo è da agosto e gennaio, quando il livello di acqua è molto basso.
Tra tutti i posti visitati è quello più turistico e ne approfittiamo per dedicarci a qualche attività ludica, mentre aspettiamo mia mamma che non ha rinunciato a un volo in elicottero sulle cascate. Io e mio fratello decidiamo di concederci un altro tipo di volo che è quello della volpe, un salto appesi a un filo sulle gole ripide del canyon adiacente le cascate!
Il viaggio è concluso, il tempo di avvistare una iena durante la nostra cena in hotel con vista sulla savana e un ultimo saluto a queste terre, un primo incontro che ha stregato l’anima. Adesso il famoso concetto del mal d’Africa assume un significato più chiaro, un territorio ancestrale che si insinua nei ricordi, profumi che rimangono indelebili, che rievocano tempi lontani e libertà smarrite. In Africa bisogna andarci almeno una volta nella vita!