Una notte nell'artico.

VIAGGIO SPESSO VERSO METE SCONOSCIUTE, SENZA CREARMI TROPPE ASPETTATIVE, PER GODERMI AL MEGLIO TUTTO QUELLO CHE UN LUOGO HA DA OFFRIRMI, MA NON AVREI MAI CREDUTO DI POTERMI FOLLEMENTE INNAMORARE DELL'ARTICO!

01 aprile 2020 - Esperienze di viaggio

Una notte nell’artico è un’esperienza sicuramente da provare una volta nella vita.

La maggior parte delle persone è spesso spaventata dal clima rigido che si può trovare a queste latitudini quindi scarta a priori queste destinazioni nordiche. Nel nostro caso però la curiosità e l’animo da viaggiatori ha prevalso su tutti i dubbi! Ed è così che a febbraio è iniziata l'avventura con il nostro viaggio di gruppo in Norvegia!

Con un grazioso volo interno da Oslo a Evenes, abbiamo raggiunto l’Artico!

Questo magnifico territorio innevato ci ha accolto con la sua aria fredda e la neve distesa su ogni centimetro di terra.
L’atmosfera risulta già magica e ancora non abbiamo visto nulla se non i parcheggi dell’aeroporto.

Incontriamo la nostra guida, Benjamin, che si adatta perfettamente a tutto quello che ci circonda. Un piccolo filosofo in miniatura, coperto dai suoi baffi e dal suo cappellino di lana ricorda un piccolo Troll ( e sappiamo bene che in Norvegia, elfi e Troll sono all’ordine del giorno! Tutti qui ci credono davvero! ). Con la sua voce dolce inizia a raccontarci la Norvegia attraverso le sue narrazioni e contemplazioni su questa fantastica terra.

Un primo giro panoramico sul Bus ci permette di scaldarci ed di iniziare ad ammirare il paesaggio che ci circonda, c’è solo natura, qualche ponte e qualche tipica casetta ogni tanto. Non riusciamo a staccare gli occhi dal finestrino, è tutto davvero troppo magico e surreale.

Quello che si percepisce fin da subito è la sensazione che la Natura domini ed abbia il pieno controllo su questo territorio. E’ incredibile come la stessa sia in grado di creare tanta bellezza e perfezione.
Dopo le prime visite ci spostiamo in Bus a Mortsund per pernottare nelle tipiche Rorbuer, le casette dei pescatori norvegesi. Piccole palafitte sul mare artico tipicamente colorante di rosso ed avvolte da un paesaggio candido.

Durante il tragitto percepiamo che la fresca brezza conosciuta appena fuori dall’aeroporto, inizia ad aumentare la sua potenza. Il vento ha deciso di essere protagonista in questa nostra prima giornata nell’Artico. Ci stiamo godendo questo spettacolo naturale sul nostro pullman al calduccio quando le prime notizie di allerta meteo iniziano ad arrivare.
La nostra guida ci comunica che la situazione climatica sta diventando particolarmente difficile. Il vento sarebbe aumentato da lì a poco fino ad arrivare a 160 km orari.
Riusciamo a raggiungere in tempo Mortsund e cerchiamo di sistemarci nelle nostre Robuer, ma anche scendere dal Pullman diventa un’impresa. Il vento ci sposta letteralmente senza lasciarci il controllo del movimento. I primi cappellini persi, guanti che volano via, valigie che si muovono da sole dandoci l’illusione di essere spostate dagli elfi. Per aggirare il problema abbiamo ben pensato di recarci nelle nostre piccole casettine creando un cordone umano per tenerci tutti insieme contro la potenza del vento che si divertiva a buttarci per terra uno ad uno ed ad ogni passo!

Entriamo nelle nostre Robuer, con ampie finestre sul panorama mozzafiato dei fiordi di Mortsund. Il Mare artico sbatte sulle nostre finestre e la neve, trascinata dal vento, si posa ovunque attorno a noi.
L’artico ci sta dando l’occasione di sederci su un comodo divano, accanto alle grandi finestre delle nostre casette, di rilassarci al calduccio per assistere alla potenza della natura. Così facciamo tutti. Nessuno ha intenzione di uscire di nuovo ma, siamo ancora a digiuno! I brontolii della pancia ci ricordano che manca ancora la cena prima del riposo notturno.
Il ristorante per fortuna non è lontano ma è esterno e pertanto dobbiamo prepararci nuovamente alla catena umana.

Tutti bardati da capo a piedi, con movimenti goffi per i troppi indumenti addosso, ci prendiamo tutti la mano e camminiamo controvento. In 15 minuti siamo riusciti a fare forse 6 passi in totale...ne mancano ancora 5 per raggiungere il ristorante. Facciamo un minuto di sosta prima di incamminarci per quei 5 passi mancanti e scoppiamo a ridere tutti quanti in preda alla follia e all'incredulità degli eventi naturalistici e alla loro potenza!

Arriviamo tutti sani e salvi e schiaffeggiati dalle folate di vento al ristorante e nessuno riesce più a smettere di parlare della bufera di neve che stiamo ostinatamente affrontando e vivendo! Siamo tutti euforici come se mai queste esperienze ed emozioni le avessimo vissute nella nostra vita! Come dei bambini ridiamo di tutte le cose che il vento ci ha rubato, degli scivoloni che ci ha fatto fare. Questa avventura ci sta facendo capire quanto la Natura sia davvero la madre di questa favolosa terra!

Si mangia con lo sguardo rivolto alle finestre per ammirare questo evento naturale in tutte le sue forme. Mentre mangiamo siamo accompagnati dal rumore del vento che soffia forte attorno a noi e batte sul tetto e sulle finestre come a voler entrare per sedersi a tavola con noi.

Cena finita beh, bisogna provare a tornare nelle piccole casettine rosse...il tempo di uscire dal ristorante, il vento sembra essersi per un attimo placato e la neve si ferma depositandosi con un soffice silenzio su di noi.
C’è qualcosa di strano. Non si sente più alcun rumore, tutto è sordo e silenzioso e tutti noi, come fossimo tornati allo stadio primordiale, teniamo le orecchie tese e sentiamo nell’aria che qualcosa d’altro sta per arrivare.
Alziamo gli occhi al cielo e notiamo che le nuvole si sono diradate e hanno aperto una voragine sulla nostra testa. E’ sera e siamo nell’Artico, le stelle brillano sopra di noi, il vento si è placato e la neve non scende più. Solo l'idea che da lì a poco potremmo ammirare l'aurora boreale ci fa impazzire!

Una piccola e timida luce soffusa si fa spazio tra le nuvole rimaste, sembra una nuvola illuminata dalla luna, ma la luna non cè. Gli occhi si sforzano rimanendo concentrati e fissi su quella strana luce. All’improvviso si intravvede una sfumatura verde che inizia a muoversi, come a danzare tra le stelle. Iniziamo a gridare, urlare, piangere, ridere.  Le emozioni esplodono dentro di noi come una bomba atomica. Nessuno riesce più a controllarsi. Saltiamo di gioia per la visione di questa luce mistica che sembra vivere di vita propria ed avere un’identità forte e chiara e, nonostante ci sia una spiegazione scientifica, quando la si osserva si viene coinvolti emotivamente fino a cadere nel baratro di interrogativi esistenziali.

La magia è presto fatta, commossi e felici ci stringiamo tutti per passarci un po’ di buone energie appena assorbite.
L’aurora è venuta a salutarci e a farci conoscere la sua bellezza e noi non potremo mai dimenticarla!
Il vento smette di darci tregua e la neve torna ricoprendo tutto il cielo e Lei sparisce dietro le nuvole. La natura ci ha voluto regalare un momento di tregua per darci il benvenuto in questo magico territorio!

In un giorno solo abbiamo avuto l’occasione di vivere davvero questa terra così aspra e dura ma unica nel suo genere.
Questa è la Norvegia. Questo è quello che amo di lei. Poter ritornare allo stadio primordiale con le proprie emozioni, sensazioni e con l’istinto umano che torna a funzionare come un campanello d'allarme che ti consiglia quanto e quando puoi affrontare la natura, quando fermarsi e quando il tuo compito è solo quello di ammirarla.