Abitudini religiose per viaggiare consapevoli: Ebraismo.
Girovagando per il mondo, potrà capitare di imbatterti in alcuni quartieri ebraici come a Roma, Praga o New York o di visitare qualche sinagoga. In questo articolo ti darò alcune dritte per comprendere una delle più antiche religioni monoteiste e sicuramente una tra le più affascinanti.
17 gennaio 2024 - Curiosità dal mondo
A differenza di altre religioni, l’ebraismo è senza dubbio un’identità culturale prima di essere una pratica di culto. Niente a che vedere con il concetto di razza o etnia che nella storia (soprattutto di questo popolo) ha generato persecuzioni e capitoli bui per l’umanità.
La religione ebraica ha dei precetti molti rigidi per chi è praticante. Tra i più curiosi sicuramente quello del cibo Kosher dove ci sono alimenti che sono idonei, altri sono banditi e altri ancora non possono essere combinati con altri cibi (sempre Kosher).
Prima di addentrarci nelle varie curiosità è bene fare una panoramica generale di questa religione. Non mi addentrerò nel particolare perchè questo articolo non vuole essere un trattato sulla religione ma fornire delle informazioni utili per viaggiare consapevolmente.
Origine e diffusione dell'Ebraismo
Come ti dicevo, l’Ebraismo è una delle religioni monoteistiche più antiche ancora praticate e si basa sul rapporto di alleanza tra il Popolo ebraico e Dio.
La Torah (“insegnamento”) è composta da 5 libri su cui si basa il sistema religioso ebraico, all’interno si narra sia la storia che le prescrizioni morali. I libri sono:
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Genesi: l’origine del mondo;
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Esodo: la fuga del popolo ebraico dall’Egitto sotto la guida di Mosè;
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Levitico: al cui interno sono descritti i vari precetti da seguire sia a livello rituale che sociale;
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Numeri: il primo vero censimento delle dodici tribù di Israele;
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Deuteronomio: descrive la storia degli Ebrei durante il loro viaggio nel deserto del Sinai.
Il fine ultimo della Torah è quello di raggiungere la perfezione dell’uomo e l’acquisizione dell’immortalità spirituale attraverso il benessere del corpo e dell’anima.
Secondo quanto indicato nella Torah, l’alleanza tra Dio e il popolo ebraico iniziò con Abramo nel XIX Sec a.C, progenitore di altre religioni monoteiste abramitiche come l’Islam e il Cristianesimo. Questo legame con Dio prosegue a sua volta con Mosè e le tavole dei dieci comandamenti (per gli ebrei Tavole della Legge) sul Monte Sinai che portò gli ebrei da gente delle dodici tribù a Popolo, o meglio popolo eletto, dove questa alleanza con Dio viene intesa temporalmente eterna.
Gli ebrei non solo devono rispondere ai mitzvot (613 precetti) ma dimostrare al mondo intero, attraverso una condotta esemplare, la verità dell’unicità di Dio. Il rigoroso monoteismo è espresso nella preghiera Shema Israel: “Ascolta Israele, il Signore è il tuo Dio, il Signore è Uno”.
La storia di questa religione si divide in due, prima o dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme (70 a.C.). Prima di questa data, il culto e il rituale erano incentrati sui sacrifici animali. Dopo questa data, per comunicare con Dio, l’ebraismo si rivolse alla preghiera, alla meditazione e allo studio. Nel corso dei secoli studiosi, saggi e sapienti ebrei si dedicarono alla discussione e all’elaborazione della teologia ebraica. Si crearono anche diverse correnti in seguito alla diaspora (dispersione) nel Mondo, come l’ebraismo ortodosso, ultraortodosso, riformato, conservatore, ricostruzionista, laico. Tutti però accomunati dalla condivisione di certe norme culturali.
Ad oggi l’ebraismo è diffuso in più di cento Paesi ma si concentrano principalmente in Israele e negli Stati Uniti soprattutto a causa della Shoah durante la Seconda Guerra Mondiale.
DOGMI
L'Ebraismo è una religione che ha al centro la Legge della Torah e la fede si caratterizza come devozione e dedizione alla Legge.
L’ebraismo in sostanza non ha dogmi in cui credere, ma norme di comportamento da seguire. E’ una religione dove l’interpretazione delle scritture è fondamentale tanto da aver redatto un’opera monumentale che è costituita dal Talmud, studio e apprendimento della Torah, una raccolta di insegnamenti e opinioni di migliaia di rabbini che costituisce la base di tutti codici della Legge Ebraica. L’ Ebraismo, infatti, si basa sull’agire in conformità alle norme contenute nella Torah e nei suoi successivi commenti.
La vita di un ebreo è segnata dall'osservanza della Torah; i rabbini hanno identificato il rispetto della legge di Dio in 613 precetti, in ebraico mitzvot, 248 positivi e 365 negativi; quindi la vita di un ebreo deve essere una mitzvah cioè "il compimento del comandamento di Dio".
La pratica della preghiera, individuale e collettiva, nella famiglia o nella comunità raccolta in sinagoga è fondamentale. Essa è considerata come un servizio a Dio, simile al Cristianesimo, si esprime con l'invocazione del "Santo" nome, la lode per il suo operato, il ringraziamento per ciò che concede ai credenti, la richiesta di aiuto nella prova e di perdono per le colpe commesse.
Nel calendario ebraico la settimana è cadenzata dal sabato, shabbat, l'ultimo giorno della settimana. Lo shabbat ebraico è un giorno di riposo (per sé e per gli altri, uomini e donne, padroni e servi, stranieri e pure gli animali) intendendo per riposo, non un giorno di semplice astensione dal lavoro, o di divertimento o di ozio, ma un giorno di pace e di armonia fra gli esseri umani, fra gli esseri umani e Dio, fra gli esseri umani e la natura.
In questo giorno non si pensa agli affari, non si fanno acquisti, non si usa l’automobile né si mettono in funzione apparecchi elettrici.
L'intero ciclo annuale è caratterizzato da un ricco calendario festivo, di seguito cito le più importanti.
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L'anno religioso ebraico si apre con la festa di Rosh hashanah, il Capodanno ebraico, che celebra la creazione e il giudizio del mondo da parte di Dio, festeggiato il primo giorno del mese di Tishri (tra settembre e ottobre);
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la seconda festa è lo Yom Kippur, la festa dell’Espiazione. Considerato il giorno più sacro dell'anno, è caratterizzato da un digiuno rigoroso e dall’astinenza delle normali attività. In Israele viene praticata anche dai non-osservanti: è il giorno in cui tutto il paese si ferma. Lo Yom Kippur si festeggia dieci giorni dopo il Rosh hashanah, i cosiddetti “giorni terribili” o “giorni di timore reverenziale” in cui avviene la preparazione penitenziale prima dell’Espiazione.
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la festa di Pasqua, Pesach, è la più nota delle feste ebraiche e ricorda la liberazione di Israele dall'Egitto. Dura 7 giorni dal 15 al 22 di Nisan (marzo-aprile). Attorno al seder (cena pasquale) il capofamiglia legge il racconto dell’Esodo contenuto nella Haggadà.
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Hanukkah (comunemente confuso con il nostro Natale) è la festa della Dedicazioni o delle Luci e si ricorda la purificazione del tempio operata da Giuda Maccabeo. In realtà è anche legata al ciclo delle stagioni, in questo caso del solstizio d'inverno, l’eterna battaglia di luci e tenebre. Ogni famiglia utilizza un candelabro a 9 bracci, ogni giorno se ne accende uno fino ad arrivare all’ottavo, mentre il nono è detto “il servitore” perché utilizzato per accendere gli altri. Viene posizionato davanti a una finestra per segnalare la presenza di una famiglia ebrea.
Le feste, accompagnate da rituali e coreografie, contribuiscono a trasmettere la memoria del passato e a trarne insegnamenti validi anche nel presente.
Non va dimenticato che la vita di un pio ebreo è segnata da antichi riti religiosi che lo accompagnano fin dalla nascita, come la circoncisione, una pratica che viene tramandata di generazione in generazione da oltre tremila anni. Viene compiuta all’ottavo giorno di vita del bambino e simboleggia un’identità essenziale ed indissolubile dell’appartenenza al Popolo ebraico.
Un altro importante evento è il Bar Mitzvah (per i maschi) e il Bat-Mitzvah (per le femmine) che indica il raggiungimento della maggiore età, a 12 anni per le ragazze e 13 anni per i ragazzi. Da questo momento in poi sono obbligati a seguire i comandamenti e sono moralmente responsabili delle proprie azioni. La Legge ebraica non prevede nessuna celebrazione per questo rito di passaggio ma è ormai uso comune festeggiarlo, soprattutto per i maschi.
Tra i vari precetti quello più curioso è forse quello legato al cibo. Tramite la Kasherut si determina se un cibo è idoneo ad essere consumato dal Popolo ebraico o meno. Nel libro del Levitico vengono elencati gli animali proibiti (quello con lo zoccolo unito come il cavallo, il cammello o il maiale) o i pesci striscianti come anguilla, polpo, seppie scampi, ostriche etc. Tutto parte dalla concezione ebraica di distinto, Kadosh, che indica tutto ciò che è riferito a Dio ma anche chi si distingue attraverso il suo comportamento. L’uomo ha il dovere di distinguersi dagli animali e l’alimentazione è una delle cose che ci rende simili a loro, per cui dobbiamo mangiare secondo alcuni precetti e in questo il Popolo ebraico deve rappresentare un esempio per gli altri. Quindi mangiare deve essere un comportamento ragionato e non automatico.
Le regole generali che riguardano la tavola e il cibo sono:
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Carne e latticini non possono essere consumati nello stesso pasto, né cucinati o lavorati insieme; per questo motivo, le famiglie possiedono in genere diverse pentole e servizi di piatti per i due tipi di alimenti.
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Carne e pesce possono essere consumati nello stesso pasto, ma prima di passare dall’uno all’altro bisogna sciacquarsi la bocca con un po’ di vino.
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Per cucinare cibo Kosher non si possono usare utensili utilizzati per cibo non Kosher.
Oltre a queste regole generali ci sono cibi vietati e regole ferree per la macellazione (come succede per l’Islam) e il divieto di consumare sangue.
Ti consiglio una lettura interessante sui tabù legati al cibo nelle varie religioni del mondo, “Buono da mangiare” dell’antropologo americano Marvin Harris, in cui racconta come i tabù apparentemente inspiegabili siano in realtà lo specchio dell’evoluzione, in quella determinata area geografica, delle colture e dell’allevamento e quanto le condizioni climatiche di alcuni luoghi abbiano poi determinato precetti religiosi al fine di evitare cibi che non erano sostenibili per l’uomo e per l’ambiente ancor prima dell’avvento del BIO.
Nell’ebraismo il ruolo della donna è importante, o per meglio dire il ruolo di madre, in quanto una persona può essere considerata ebrea solo se la madre è ebrea o in seguito a conversione. Questo è lontano dal detto “mater semper certa est..” ma piuttosto dovuto al fatto che la donna si occupa dell’istruzione dei figli fin dalla nascita ed è quindi suo il compito di insegnare a loro la religione ebraica. Da questa convinzione nasce il carattere di ereditarietà della religione ebraica solo da parte di madre.
L’ebraismo è una religione molto complessa e ci sarebbero molte altre cose da dire ma, come anticipato, lo scopo di questo articolo non vuole essere un esposto sull’ebraismo ma più una guida per viaggiare consapevolmente.
DA SAPERE IN VIAGGIO
Rispetto al Buddismo capiterà meno spesso, durante un viaggio, di imbatterti in questa religione, eccezion fatta ovviamente per Israele e i vari quartieri ebraici di alcune città.
Se stai programmando un viaggio in Israele sicuramente il consiglio è di controllare che non sia durante alcune festività e di gestire bene le visite in base allo shabbat, che inizia venerdì al tramonto e finisce sabato al tramonto. Come spiegato prima, in questa giornata, gli ebrei non lavorano, non usano motori né elettricità. Per questo può essere complicato spostarsi sia con i mezzi pubblici sia con i taxi, inoltre molti musei, siti d’interesse e ristoranti sono chiusi, quindi occhio allo shabbat!
Non ci sono altri particolari comportamenti, se non, per gli uomini che visitano i luoghi sacri, di indossare un copricapo o la kippah come importante segno di rispetto, la si trova spesso di carta, all’ingresso, a disposizione dei turisti. Per gli ebrei rappresenta la sottomissione a Dio, l’umiltà e il riconoscimento della presenza divina. Va indossata durante le preghiere, gli studi della Torah e al cimitero. Sempre come segno di rispetto nei luoghi di culto si raccomanda abbigliamento decoroso sia per uomini che donne con braccia e gambe coperte (fino al ginocchio).
In conclusione ti consiglio sempre di informarti sulla religione del popolo che stai andando a visitare per evitare comportamenti scorretti o offensivi e comprendere al meglio la cultura e le usanze con cui ti capiterà di imbatterti. Puoi scoprire con noi e le nostre guide le innumerevoli curiosità di questa interessante religione grazie al nostro viaggio organizzato in Israele e Giordania.
Se te lo sei perso, leggi anche il nostro articolo sulle abitudini religiose del Buddismo.