Viaggiare nel Regno Unito dopo la Brexit: info visti e passaporto.
Britain Exit, ovvero il Regno Unito che esce dall’Unione Europea. Ecco cosa cambierà dal 2021 per chi vorrà viaggiare nel Regno Unito dopo la Brexit: turisti, i lavoratori stranieri stagionali e i residenti con cittadinanza estera.
03 febbraio 2021 - Consigli di viaggio
Ricordo perfettamente il giorno in cui ho letto nella sezione notizie dello smartphone: il Regno Unito ha votato e la maggioranza vuole uscire dall’UE.
Non ci potevo credere, pensavo fosse uno scherzo.
Invece, dopo quasi 4 anni, è tutto vero ed è arrivato il momento di informarsi sui cambiamenti che ci saranno per chi vuole viaggiare nel Regno Unito dopo la Brexit e quindi in Inghilterra, Scozia, Galles o Irlanda del Nord a partire dal 31 Gennaio 2020 (la data dell’uscita ufficiale dall’Unione Europea).
Per il momento possiamo stare tranquilli: il governo inglese ha previsto un periodo di transizione, durante il quale non ci saranno cambiamenti sostanziali per la libera circolazione delle persone, dei servizi, dei capitali e delle merci. Quindi niente di nuovo fino a fine 2020. Questo periodo potrebbe essere prorogato una volta, per uno o due anni, ma tale decisione deve essere presa dalla commissione congiunta Ue-Regno Unito entro il 1° luglio 2020.
Per aggiornamenti in merito: domande frequenti.
Documenti per l’espatrio nel Regno Unito dopo la Brexit: Carta di identità
Dal 31 Gennaio 2020 al 30 Settembre 2021 i cittadini UE potranno viaggiare nel Regno Unito con carta di identità valida per l’espatrio senza necessità del passaporto.
Attenzione allo stato della vostra carta di identità, soprattutto se cartacea.
Ho visto tanti documenti nel mio lavoro e ci sono persone che lasciano il portafoglio al sole o lo bagnano per errore, causando deterioramenti ai documenti, foto sbiadite o pagine rotte.
La carta di identità cartacea viene controllata all’ingresso nel Paese (che è sempre stato fuori dagli accordi Schengen) in modo molto scrupoloso e se le sue condizioni non sono perfette, ma ad esempio è tenuta insieme con un pezzetto di nastro adesivo, le autorità di frontiera possono negare l’ingresso. Non è solo una leggenda per spaventare turisti: è capitato anche ad un membro di un gruppo che stavo accompagnando a Londra, quindi verificato sull’esperienza.
In generale, quindi , è preferibile utilizzare la carta d'identità elettronica anche se non è obbligatorio.
Documenti per l’espatrio nel Regno Unito dopo la Brexit: Passaporto
A partire dal 1 Ottobre 2021 chiunque desideri recarsi nel Regno Unito, anche per scopi turistici, avrà bisogno di un passaporto e di un visto. I documenti di riconoscimento nazionali (carte di identità e patenti) non saranno più validi per l’ingresso.
Utilizzare il passaporto per il passaggio di dogana è consigliabile già da ora, in questo periodo di transizione: presentando questo documento i controlli sono molto più snelli, spesso con macchinette automatiche, e si può usufruire di sistemi di fast track per ridurre al massimo i tempi di passaggio. L’aeroporto di Londra Heathrow è tra i più trafficati al mondo, quindi il controllo documenti occupa parecchio tempo.
Visto turistico per viaggiare nel Regno Unito dopo la Brexit
Una volta concluso il periodo di transizione, sarà necessario richiedere un visto per visitare il Regno Unito.
La procedura non è ancora attiva e per ora sappiamo che sarà molto simile al processo per richiedere un ESTA per gli Stati Uniti: una domanda compilabile online, con risposta veloce via email, da compilare entro un massimo di 3 giorni antecedenti la partenza.
Non è ancora chiaro se il visto turistico avrà un costo oppure no. La permanenza per turismo sarà consentita per un massimo di 3 mesi con questa approvazione.
Visti necessari per lavorare nel Regno Unito dopo la Brexit
Per rimanere nel Regno Unito per un periodo superiore ai 3 mesi ed intraprendere un’esperienza lavorativa all’estero dal 2021 sarà necessario un permesso di lavoro.
L’immigrazione infatti sarà regolata in maniera più rigida e non sarà più possibile per un neo diplomato partire per Londra e cercare di imparare l’inglese facendo il cameriere per 6 mesi.
Il permesso sarà concesso solo se il lavoratore avrà un contratto con stipendio superiore alle 30.000 sterline annuali. Questa misura è stata introdotta per incentivare l’ingresso di lavoratori stranieri specializzati e ridurre la manodopera non qualificata.
Visti necessari per gli italiani residenti nel Regno Unito dopo la Brexit
Per i cittadini italiani che sono già residenti e lavoratori in UK da almeno 5 anni continuativi è prevista l’introduzione di un sistema di “Settled Status”.
Questo significa che non avranno bisogno di un visto per vivere e lavorare nel Regno Unito, che potranno fare richiesta di cittadinanza britannica (se rispettano i requisiti), che i figli nati durante la permanenza avranno diritto alla cittadinanza per nascita e che non perderanno questo status anche se dovessero trasferirsi all’estero per un massimo di 5 anni.
Esiste anche una fase intermedia di “Pre-Settled Status” per tutti coloro che risiedono in modo stabile nel Regno Unito ma da un periodo inferiore ai 5 anni richiesti.
L’acquisizione di questo status da diritto ad accedere al “Settle Status” una volta raggiunto il requisito dei 5 anni.
Queste procedure possono essere richieste agevolmente tramite l’app “EU Exit: ID Document Check” sia per Android sia per Iphone7/successivi e sul sito internet dell’Home Office.
Brexit è iniziata e ufficialmente approvata dopo anni di controversie e discussioni.
All’Europa mancherà il sostegno della Regina ma sicuramente non smetteremo di acquistare le borse di Harrods o il Tea di Fortnum & Mason e di affezionarci alle vicende dei reali di Inghilterra.
Quindi non facciamoci scoraggiare dalla dogana, partiamo per un viaggio nel Regno Unito, questa volta con passaporto!